Le nostre conoscenze in merito ad aspetti patogenetici e clinici delle Pneumopatie Infiltrative Diffuse (PID) sono in continua evoluzione, rendendone la gestione tanto affascinante quanto complessa. In particolare, in ambito di fibrosi polmonare idiopatica (IPF), la più prevalente e severa tra le forme fibrosanti, notevoli progressi si sono avuti in termini di comprensione dei meccanismi patogenetici, di ottimizzazione del profilo rischio-beneficio del work-up diagnostico e sono state proposte nuove classificazioni morfologiche ed innovative tecniche di imaging. Sono, inoltre, state condotte e sono ancora in corso diverse sperimentazioni in merito a combinazioni di farmaci già approvati e nuove molecole più o meno promettenti. Diverse novità riguardano anche pneumopatie infiltrative meno “popolari” o meno prevalenti come la polmonite da ipersensibilità cronica, le pneumopatie secondarie a connettivopatie, la sarcoidosi e le patologie cistiche. Data la complessità e l’eterogeneità di tali patologie e la fragilità dei soggetti affetti, altro importante elemento riguarda la necessità di promuovere un approccio al paziente che sia il più olistico e standardizzato possibile, con particolare attenzione alla condivisione della gestione con gli attori delle diverse discipline coinvolte, soprattutto in merito agli aspetti non farmacologici.
In questo contesto si inscrive il razionale del corso “Pneumopatie infiltrative diffuse: l’importanza di un approccio multidisciplinare e standardizzato”, che vede come principale obiettivo la condivisione di quanto di nuovo è emerso recentemente in questo settore nell’ ambito di una discussione interattiva e multidisciplinare che miri a definire percorsi finalizzati ad un’ottimizzazione e standardizzazione dell’approccio a tali patologie.
Martina Bonifazi, Stefano Gasparini, Lina Zuccatosta